Caserta, torna il progetto “Reggia”: passeggiate per bimbi diabetici

L'iniziativa è dell'azienda ospedaliera “Sant'Anna e San Sebastiano” per il 5 e il 19 maggio

L'azienda ospedaliera “Sant'Anna e San Sebastiano”
L'azienda ospedaliera “Sant'Anna e San Sebastiano”
Venerdì 3 Maggio 2024, 15:35
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Due passeggiate domenicali, il 5 e il 19 maggio prossimi, nei giardini del Parco della Reggia di Caserta con attività psico-educative per i bambini diabetici. L'iniziativa è dell'azienda ospedaliera “Sant'Anna e San Sebastiano” di Caserta che lancia la seconda edizione del Progetto “Reggia” (che sta per regolare, educare alla gestione della glicemia insieme all'arte), finalizzato a migliorare la qualità di vita dei bambini affetti da diabete mellito e delle loro famiglie, puntando sul connubio tra salute e arte, sulla promozione del benessere psico-fisico attraverso la fruizione dell'arte e della natura.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra l'Unità operativa semplice di Diabetologia ed endocrinologia pediatrica, coordinata da Filomena Pascarella, la Reggia di Caserta, il Comune e l'associazione di volontariato “L'Isola che non c'è”.

I piccoli pazienti diabetici, accompagnati dai loro genitori e dal team di Diabetologia, svolgeranno una serie di attività, alcune mirate a gestire meglio la cronicità della malattia dal punto di vista sia psicologico sia nutrizionale, altre legate alla cultura e alla natura nella perfetta sintesi espressa dall'eccellenza del Parco Reale.

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«Nel nostro ospedale - sottolinea Filomena Pascarella - seguiamo attualmente circa 150 pazienti di età compresa tra 1 e 18 anni. Il diabete tipo 1 rappresenta la malattia endocrino-metabolica più frequente dell'età pediatrica, che interferisce in ogni aspetto della vita e delle esperienze del piccolo. Per assistere un bambino diabetico in maniera efficace - segnala la specialista - occorre, quindi, non soltanto garantirgli prevenzione, diagnosi, cura, ma anche stimolarlo con interventi psicologici e psico-educativi mirati, che possano aiutarlo a vivere con serenità il rapporto con la natura cronica della malattia». 

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